Biografia - Il sito di Luciano Zerbi

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Biografia

Liberi Pensieri
Nasco l' 11 marzo 1943 a Francavilla al Mare (CH) sul fronte di guerra, ove mio padre, militare,  sposa mia madre, ivi residente.
Rimango li con i miei genitori fino al 1945 quando, in concomitanza della Liberazione da parte degli alleati, dopo essere sfollati a Giulianova perchè i tedeschi, in ritirata, avevano raso al suolo la bellissima cittadina abruzzese, risaliamo la penisola fino a Piacenza, luogo di nascita e residenza di mio padre, secondo di otto fratelli di una umile famiglia.
Mio padre, fortunatamente, trova subito impiego lavorativo come tranviere in città ed inizia una nuova vita.
Frequento le scuole elementari sotto la guida di una maestra eccezionale, la maestra Carella e successivamente le scuole medie, con insegnanti fantastici di cui serbo uno splendido ricordo, il più vivo dei quali per il Professor Giulio Cattivelli ed il Professor Bertozzi.
Terminate le scuole medie, pur con le difficoltà economiche del momento, non erano tempi facili, mi iscrivo alle scuole medie superiori presso l'Itituto Tecnico Commerciale G.D. Romagnosi di Piacenza, ove conseguo il Diploma di Perito Tecnico Commerciale (Ragioniere) sotto la guida di Insegnati fantastici ( Il famoso Corso B con i Proff. Cagidemetrio, Cintorino, Illica, Chiappa, ecc..)
Nei periodi estivi, durante gli anni di scuola superiore,  ho avuto esperienze di lavoro occasionali diverse, ovviamente per necessità, come il lavoro nei campi a raccogliere cipolle, in uno scatolificio, in un bottonificio, o a tempo , stagionali, presso lo zuccherificio di Sarmato (Eridania). Tutti lavori, che sono stati scuola di vita e di cui vado fiero.
I miei studi si fermeranno qui perchè, nonostante avessi le qualità per proseguire all'Università, allora avrei potuto accedere alla sola Facoltà di Economia e Commercio ( a Parma od a Pavia, le località più vicine), non c'erano le condizioni economiche familiari per sostenermi, lavorando in famiglia solo mio padre.
In quel periodo ,successivo al Diploma, nonostante il Paese fosse in forte ripresa, esistevano poche possibilità di lavoro sicuro e duraturo, per cui mi dovetti adattare a ciò che offriva il mercato, per cui nell'arco dei tre anni successivi al diploma ho esercitato la professione di rappresentante commerciale  prima per una casa di cosmetici, poi per la Olivetti Spa (macchine per ufficio) , quindi per la Gestetner (macchine da stampa) fino al giorno in cui mi si  presentò l'opportunità (1966) di partecipare ad un concorso pubblico all' ENEL, da poco nazionalizzata. Mi classifico terzo, dietro due ragazze, e, fortunatamente, vengo assunto presso il Distretto ENEL di Piacenza nel settore amministrativo con compiti ispettivi e lì rimarrò per 16 anni.
Qui ho conosciuto splendide persone, dirigenti che venivano dal privato, di enorme qualità ed umanità,  come L' Ing. Roberto Rosnati, il Dr.Paolo Lazzati, l'Ing. Chizzolini, L'Ing. Gambarelli e tanti altri
In quel periodo però  avevo anche trovato l'amore e, nel 1964, nonostante le difficoltà del momento, mi ero coniugato con mia moglie, da cui, nel 1965, ho avuto la mia prima figlia Nadia, seguita nel 1966 dalla secondogenita Mirzia e nel 1968 dal terzogenito Paolo nel 1968.
In quegli anni (dal 1970 al 1982) svolgo anche altre attività:
Apro un ufficio di eleborazione dati contabili
Acquisisco l'amministrazione di diversi immobili dopo essermi specializzato attraverso appositi corsi professionali
Faccio parte del Collegio dei Revisori dei Conti presso l'Ente Fiere di Piacenza per conto della C.C.I.A di Piacenza ,
tutto per migliorare la mia professionalità e sperimentare nuove attività
Ma non mi precludo altre soddisfazioni personali, come quella di svolgere l'attività di Arbitro di Calcio, arrivando al Top della carriera dilettanti, dedicarmi all'hobby della pesca sportiva, sia come atleta che come Dirigente ove in due mandati olimpici ricopro la carica, in ordine, di Segretario Provinciale F.I.P.S prima, Presidente Provinciale poi, ed ancora Presidente Regionale della stessa Federazione in Emiliaq-Romagna.
Faccio battaglie contro l'inquinamento ed i danni ambientali, denunciando ed ottenendo le condanne di Enti come le FF.SS. e la stessa ENEL, pagandone direttamente le conseguenze (promettente carriera stroncata, per rivalsa dell'Ente e che mi porterà, fortunatamente, alle mie successive dimissioni appunto nel 1982.
A seguito del terremoto del Friuli mi occupo di interventi di solidarietà per le popolazioni terremotate trattando personalmente, in rappresentanza dei roulittisti piacentini,   i contatti diretti con il Commissario Straordinario On. Zamberletti e la costruzione di due fabbricati in legno per il Comune di Artegna, da adibire a scuola ed asilo d'infanzia
Rifiuto, per motivi di lavoro e famiglia, la successione all' Avv. Edgardo Franzanti , grande dirigente sportivo, nell' incarico di Presidente del C.O.N.I. provinciale, ma, inaspettatamente, vengo insignito nel 1982  e senza, da parte mia alcuna richiesta, dell' onoreficenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, a soli 39 anni, di cui vado particolarmente orgoglioso, firmata dall'allora grande Presidente della Repubblica Sandro Pertini e dal Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini.


Nel 1982 mi dimetto dall' Enel per accettare un'avventura, il il salvataggio di una azienda media in gravi difficoltà, nel campo tecnico monografico, che dava lavoro ad una sessantina tra dipendenti e collaboratori. Accetto la sfida, entro nella compagine sociale come socio di minoranza e con l'incarico di Direttore Amministrativo.
Impianto la contabilità industriale e correggendo la politica finanziaria dell'azienda ne avvio la ripresa, senza licenziamenti nè abbattimento dei salari , che si concretizza nell'arco di un triennio.  Nel frattempo avevo altresì ceduto ad un amico l'attività di amministratzione di immobili e centro eleborazione dati.
Purtroppo i rapporti con il socio di maggioranza, che si circonda di equivoci personaggi,  si fanno difficili , tanto da convincermi al termine di un quinquiennio di collaborazione, siamo nel 1987,  ad uscire dall'azienda con la cessione delle mie quote, non prima di aver amichevolmente presagito e comunicato ai miei soci il futuro crollo aziendale nel giro di un biennio. Cosa che avverrà, purtroppo per i dipendenti e collaboratori, ancor prima.
Vengo, dopo tali fatti, invitato ripetutamente dalla politica locale a rientrare in azienda, con offerte anche molto interessanti, per salvare il salvabile, ma lo stato delle situazione e la diffidenza mia nei confronti della politica dei partiti mi obbliga a rinunciare.
Nel frattempo avevo, con discreto successo, investito in  una piccola attività imobiliare in Sardegna ancora ogii presente.
Solo qualche anno dopo grazie agli ottimi rapporti che avevo con alcuni, allora dipendenti nella stessa azienda, ormai senza lavoro, rifondavo una nuova società a responsabilità limitata con i quali, insieme, riavviavamo la ns. attività con discreto successo.
Nel 1999, avendo maturato i diritti alla pensione di dirigente, a malincuore, ma la politica dei ns. governanti mi ci ha costretto (tassazione estrema, contributi previdenziali non scaricabili in quanto amministratore unico dell'azienda, ecc..)  optavo per andare in quiescenza e cedevo le mie quote, paritarie rispetto agli altri miei splendidi soci, a mio figlio che, purtroppo, verrà improvvisamente a mancare, a solo 42 anni nel settembre del 2011.
Nel 1989 avviavo una piccola attività di allevamento cavalli, colmando una grande passione da sempre coltivata, arrivando a produrre soggetti di grande qualità e fondavo, insieme ad alcuni amici nel settore  l'Associazione Cavallo Sportivo Italiano, per cercare di ravvivare un settore in grande difficoltà. Nell'associazione ricoprivo la carica di Segretario e Vice Presidente nazionale, ma l'esperienza purtroppo si concludeva nel 2004 nell'impossibilità di superare le difficoltà e le ostilità degli Organi di Stato preposti.
In quell'ambiente ne ho viste di tutti i colori e mi sono reso conto, direttamente, di quali tristi realtà viviamo nel ns. Paese.
Nello stesso periodo rilanciavo, superando non poche ostilità, a Piacenza, la riapertura di un impianto sportivo bocciofilo da mettere a disposizione degli appassionati, chiuso da anni per tristi vicende, toccando con mano la cruda realtà politica e sociale esistente.
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